Vannacci contro i governatori leghisti sul terzo mandato: “Una legge ora sarebbe ad personam”

In casa del Doge Zaia, a Belluno è scoppiato il “caso”. Il generale Roberto Vannacci ha messo in dubbio il terzo mandato: “Il tris? Una legge ora sarebbe ad personam”. Il fatto è appena accaduto, ma adesso si attende che Matteo Salvini, il leader leghista, chiarisca con chi è schierato. Ora che c’era l’apertura di Fratelli d’Italia a lasciare correre Zaia, arriva Vannacci a complicare le cose.
Durante il suo giro veneto infatti, il neo vice segretario federale del Carroccio, il generale, ha messo ancora più di pessimo umore i leghisti che puntano al terzo mandato per Zaia, Fedriga e Fugatti. Zaia in particolare è pronto a correre di nuovo in Veneto ed è il cavallo di razza di cui, a parole, il leader Salvini non vuole privarsi a dispetto del braccio d ferro nel centrodestra con gli alleati.
Comunque un punto la Lega l’ha portato a casa, perché il meloniano Donzelli, dopo tanto patire, ha concesso il via libera al terzo mandato. Quando ecco che arriva il generale, nella sua tappa in Veneto a Belluno, l’ex generale Vannacci ha detto la sua: “Io sono per il rispetto delle regole, di mandati ce ne possono pure essere venti ma se c’è una regola che ne prevede al massimo dure va rispettata, poi le regole si possono cambiare. Però sotto elezioni sembra un provvedimento ad personam”.
Per i leghisti è un ragionamento blasfemo, messa così, e nessuno si aspettava di avere Vannacci contro i governatori nella Lega. Ma tant’è. Il percorso fin qui previsto è stato quello di un tavolo di centrodestra sul tema con la Lega che punta portare a casa il terzo mandato e le candidature in Veneto e in Friuli. Sul terzo mandato le distanze nel centrodestra restano. Tajani il leader di Forza Italia è e resta contrario, però che la Lega aveva il nemico in casa non era previsto. Quel mantra di Vannacci “Strano cambiare prima delle elezioni”, creerà uno scompiglio. Già stamani Zaia chiede spiegazioni e con i governatori del Friuli e del Trentino Fedriga e Fugatti faranno il punto. Tajani ha in Vannacci un alleato inatteso.
La Repubblica